sabato 18 maggio 2013

CORRERE A VETRALLA  ("UOMO CAVALLO" -  5  MAGGIO 2013)

Non so se a voi, amici podisti, capita la stessa cosa quando gareggiate nei vostri paesi di origine.
A me, correre la gara di Vetralla, dà sempre delle sensazioni particolari.
Mi riporta indietro nel tempo, a quando da ragazzi correvamo su e giù per le vie del paese.
Per rincorrerci a vicenda, fuggire da qualcuno o da qualcosa per delle marachelle commesse.
Per dare calci ad un barattolo…
Per gioco, per allegria. Per scacciare i pensieri.
Li conosco tutti quei sampietrini, uno per uno. Li potrei chiamare per nome.
Così come ogni buca, ogni avvallamento del terreno, ogni angolo, vicolo, fontanella, albero, lampione, tombino, portone…
Correndo, me li ripasso tutti ad uno ad uno. Ed è un affollarsi di ricordi, di emozioni, di pensieri che ti parlano di un tempo che fu.
Di amicizie lontane. Alcune ancora vive e presenti. Altre perse, finite, portate via per sempre dal fiume della vita.
Correre l’”Uomo Cavallo” è per me la metafora di un ritorno alle origini, ad un’infanzia innocente, ad un’adolescenza spensierata.
Ma è anche un’occasione per “rivisitare” il proprio paese. Per riabbracciarlo, come si fa con un vecchio amico, di quelli che sono lì ma che per pigrizia o desuetudine non vedi mai.
Per ritrovarsi cambiati, ma in fondo sempre gli stessi, scambiarsi una pacca sulla spalla e qualche battuta come ai vecchi tempi.
E poi via di nuovo, sempre di corsa. Perché oggi è già tardi, e domani non aspetta.
Guai a rallentare, o a fermarsi. Non si indugia sui ricordi. Non sai mai quello che puoi trovarci…
Forse è per questo che ci piace correre per le vie del nostro paese. Per ricordare, ma senza fermarsi a farlo…
Arrivederci al prossimo “Uomo Cavallo”, amici runners. Vi aspetto l’anno venturo.
Io, per correre ancora insieme a voi, incontro ai ricordi.
E voi, magari, per inseguire un sogno...